domenica 19 agosto 2018

FINALMENTE LE DOLOMITI!


FERRATA DEL CATINACCIO

Ciao sono Gioia, vorrei rendervi partecipi dei miei due giorni passati in Dolomiti insieme alla Zia Sonia, Mario, Priscilla e le loro figlie Chiara ed Irene.

GIORNO 1

Venerdì 17 agosto siamo partiti per Pozza di Fassa, dove abbiamo preso un bus che ci ha portato a Gardeccia. QUI INIZIA LA NOSTRA FANTASTICA AVVENTURA, A PIEDI, NELLE MERAVIGLIOSE DOLOMITI TRENTINE!
Circa 35/40 minuti dopo eravamo già arrivati al rifugio Vajolet, rifugio nel quale avevamo prenotato una stanza per la nottata.
Appena arrivati abbiamo fatto merenda; abbiamo assaggiato uno strudel di mele, una torta alle carote e della panna cotta… tutto veramente squisito.
La cosa che forse mi è piaciuta di più è stato il magnifico paesaggio che mi circondava, molto diverso da quello delle Orobie; la prima differenza che ho notato è stata il colore della roccia: era di un colore tortora, beige chiaro.
Dopo la gustosa merenda siamo andati a vedere la croce vicino al rifugio, dove abbiamo fatto delle stupende fotografie con il drone di Mario. Poi avevamo una certa fame quindi: “tutti a tavola!”
Per cena abbiamo mangiato le specialità comprese nella mezza pensione tra cui una buonissima pasta alla tirolese.
Dopo cena io, Chiara ed Irene siamo uscite in esplorazione intorno al rifugio. In seguito siamo andate a chiacchierare in camera fino a quando Priscilla, Mario e Zia Sonia sono arrivati a dirci che era ora di andare a letto…BUONANOTTE!!!










GIORNO 2

Sveglia alle 6:30!

Appena svegli abbiamo preparato lo zaino per poi, alle 7:15, dirigerci alla sala da pranzo per la colazione.
Finalmente si parte!

Verso le 8:30 siamo partiti in direzione rifugio Principe. Dopo una camminata di circa 45 minuti siamo arrivati al rifugio.






Ci siamo messi l’imbrago, il set da ferrata ed il caschetto per poi partire e salire la ferrata del Catinaccio.






Arrivati all’attacco ero molto entusiasta perché finalmente avevo realizzato, o meglio, stavo per realizzare il mio sogno di fare una ferrata in Dolomiti.
Dopo due orette abbiamo percorso una cresta fino a quando, davanti a me, ho trovato un’imponente croce con una struttura in ferro riempita di sassi…tra l’altro su questa fantastica croce c’era lo stemma del nostro Gruppo CAI Valcalepio.













Lì abbiamo mangiato il nostro panino per poi ripartire in direzione rifugio Principe dove Priscilla ci aspettava calorosamente.










Arrivati al bellissimo rifugio Principe abbiamo pranzato con piatti di polenta e formaggio fuso, polenta e spezzatino ed il famosissimo uova, speck e patate.

In seguito abbiamo dovuto aspettare una mezz’oretta in quanto grandinava molto forte.

Dopo siamo partiti, anche se con qualche goccia, alla volta del rifugio Vajolet!




Da lì, abbiamo ripercorso il sentiero del giorno precedente, dove abbiamo visto due marmotte che correvano velocemente fischiettando: io ero molto felice perché non avevo visto prima d’ora delle marmotte che tra l’altro rispondevano ai miei fischiettii.
Verso la fine del sentiero, un’altra sorpresa…una famigliola di cinque camosci che ci fissava come per dire: “cosa ci fanno tutte queste persone nella nostra casa”. Un po’ li capisco, ma se loro me lo avessero chiesto io avrei risposto che tutte queste persone venivano nella loro casa perché ricca di spettacoli e di paesaggi famosi in tutto il mondo.
Arrivata alla fermata del bus pensavo, vicino ad una cartina, tutti i chilometri percorsi, ma questo mio pensiero fu interrotto dall’arrivo del bus che ci aspettava per riportarci a Pozza di Fassa.
Arrivati alla macchina siamo partiti per tornare a casa nostra!!!


Non mi è interessato il tempo impiegato per finire un sentiero, oppure dei chilometri che ho percorso, ma bensì del paesaggio che mi circondava perché ogni volta che la stanchezza si faceva sentire era come se il paesaggio mi parlasse dicendomi: “non importa i passi che fai né le scarpe che usi, ma le impronte che lasci”.
Dopo tutto questo viaggio ho capito che se mi pongo un obiettivo devo portarlo a termine!


                                                                     
                                                                                                                              Gioia





CORNONE DI BLUMONE (MT. 2840) DA BAZENA

Partiamo da Bazena poco prima del passo Croce domini a quota 1805.

Raggiunta malga Valfredda
 guadagnando poco dislivello, passiamo alla base del monte Mattoni e del monte Cadino fino ad arrivare al passo di Val Fredda.
 Superatolo, vediamo per la prima volta la meta della nostra gita
 Ancora un lungo traverso in quota ci porta al passo della Vacca con la caratteristica roccia
 e in breve scendiamo al rifugio Tita Secchi
 e al contiguo lago della Vacca
 saliamo ora per comoda mulattiera
e con alcuni tornanti siamo al passo di Blumone 
 saliamo a dx su sentierino e sassi mobili fino allo spartiacque della cresta NNW che scende dall'anticima
Attraversato orizzontalmente tutto il versante detritico della montagna, ci portiamo ad una selletta dove saliamo con facile arrampicata gli ultimi 150 mt.
 fino a raggiungere la cresta con vista sul lago,

 e la croce di vetta



Discesa divertente per la via di salita



 Il Cornone visto dai pressi del rifugio Tita Secchi