sabato 25 ottobre 2014

MONTE BRUFFIONE 2264 e MONTE BOIA 2582

Cima nuova anzi due per mè e il mio fidato socio (Giusi).Siamo partiti per salire il monte Bruffione, quindi arrivati al Gaver dopo il passo Crocedomini lasciamo la macchina e ci incamminiamo direzione malga Retorti che non esiste più. Saliamo per il bosco su sentiero poco battuto tante volte lo perdiamo, poi sbucati sulle tipiche pietraie una seri di bolli ci indicano la direzione anche se la meta è a vista d'occhio.Senza particolari problemi arriviamo in vetta senza incontrare nessuno. Anche oggi il cielo è stupendo e ti fa vedere tutto il panorama possibile. Guardando per la discesa di fronte a noi cè il monte boia con una bellissima cresta. Prendo la cartina e un'occhiata al volo dico a Giusi che concateniamo il monte Boia stando in cresta per poi scendere verso la malga Bruffione di sotto e concludere il giro ad anello arrivando di nuovo al gaver. In men che non si dica tralasciamo il sentiero di discesa e stando in cresta via verso il Boia.La cresta se si aggirano i punti esposti non è difficile, però se si cavalca tutto il filo si può avere dei problemi. Discesa dal Boia per sentiero segnato sino alla malga poi per strada forestale si conclude la giornata.

cresta retorti



vetta Brufione







sulla cresta verso il boia



grande croce di vetta sul boia

ogni tanto bisogna anche riposare




Non importa su quale cima si sale se è famosa o se nessuno la conosce non importa del dislivello che uno copre l'importante è di andare e divertirsi sempre perchè ogni salita regala emozioni diverse ciao

lunedì 20 ottobre 2014

FERRATE DI CASTO

Per non passare la domenica sul divano vado con Giusi a curiosare il parco delle fucine sito a Casto.
una volta sul posto chiediamo informazioni ai gestori . Ci sono in loco 12 ferrate tutte piuttosto dure, 2 ponti tibetani e la stretta di Luina un canyon lungo 380 metri largo da 1 metro a 2 e profondo 35 metri dove scorre il torrente, attrezzato completamente come una ferrata perciò lo si percorre a pelo d'acqua.Inoltre un sentiero ad anello collega un pò tutto e ci sono anche da vedere i resti delle fucine . Insomma ce nè per tutti i gusti . Noi iniziamo con le prime ferrate per proseguire con il canyon per continuare infine le ferrate. A sera siamo riusciti a fare quasi tutto anche se l'impegno si è rivelato più del previsto. A chi aveva pensato di passare una domenica tranquilla si è dovuto ricredere. Posto stupendo adatto un pò a tutti.
Inoltre sul posto ci sono un paio di carrucole da brivido percorribili solo a pagamento in coppia con un istruttore (sono da provare)

il logo del parco

sulla prima ferrata

si continua 

ad arrampicare i passaggi sono sempre belli

tanto per non perdersi

girovagando nel bosco tra una ferrata e l'altra il paesaggio è fantastico

sul primo ponte

passaggi nel grande canyon

solo una fune sotto e una sopra

si prosegue d'estate deve essere proprio fresco



scala che porta ad un'altro ponte

alle prese con il secondo ponte

in vetta alla dodicesima ferrata


magnifica scultura in legno tratta da un tronco intero che regge la casa

per sapere dove siamo e per sapere dove andare
anche questa gita è stata piacevole

domenica 19 ottobre 2014

TRE CONFINI.....GLENO

Giro abbastanza tranquillo in una giornata calda. Partiti da Valbondione saliti al rifugio Curò poi per la Val Cerviera arriviamo in vetta al tre confini, quindi dopo la pausa prendiamo la cresta in direzione del Gleno.Cresta che si presenta bella da sorvolare mai troppo esposta a meno che non si vada a cercare passaggi impensabili. Una volta in cima uno sguardo a 360 gradi per scrutare l'orizzonte complice la giornata senza nuvole. Scendiamo quindi per la normale passando per quel che resta del ghiacciaio poi per esile traccia e ometti ci congiungiamo al sentiero che arriva dal Barbellino quindi arriviamo al Curò dove facciamo pausa per poi scender a valle anche oggi soddisfatti del giretto. Con mè ci sono Alberto e Marco



salendo la val Cerviera



tre confini

la cresta che andremo a fare

sul tragitto 

Gleno

uno sguardo nei paragi

discesa per il ghiacciaio



in vista ormai del Curò
ciao a tutti i montanari

martedì 14 ottobre 2014

AVERT, BENFIT E TIMOGNO

Rischiamo, come al solito, una lavata e partiamo con tempo incerto per gli Spiazzi di Gromo. Dal parcheggio, imbocchiamo una sterrata a sinistra (sbagliando), che sale ripidamente nel bosco fino ad una pozza per l'abbeverata delle mucche, circa a quota 1670 dove troviamo un cartello indicante "il collino". Ora attraversiamo in piano verso destra e vediamo sopra di noi un capanno da caccia completo di cacciatore. Superiamo una radura e, in corrispondenza di un altro capanno abitato, troviamo la strada della "via delle malghe".
 
 La seguiamo fino alla baita Avert



 e poi alla Baita della Costa.
Qui prendiamo il sentiero che sale dapprima alla baita Benfit

 e poi al passo croce.

In cresta: sinistri incontri,
 
 le uniche 2 persone che vediamo e  fanno il nostro giro al contrario. 


Con attenzione superiamo il primo tratto di cresta un poco esposta e bagnata che poi si fa più larga

 
 e ripida fino ad arrivare a cima Benfit
 
 e poi al Timogno.


Da qui  per la discesa classica, al parcheggio. Bella gita ad anello quasi sempre soli e con i colori che ci regala l'autunno.